IL CANTIERE DELLA STRADA E DEL VILLAGGIO
“IL CANTIERE DELLA STRADA E DEL VILLAGGIO” - Parola chiave: ASCOLTO E ACCOGLIENZA Obiettivo generale: proseguire ed estendere l’ascolto extra ecclesiale, attraverso un dialogo informale in gruppi di 3 o 4 persone I destinatari di questo percorso sono tutti coloro che possono essere incontrati “lungo la strada” negli ambiti di vita personali, avendo cura in particolare di intercettare e mettersi in ascolto di chi si trova “fuori” dall’ambito ecclesiale più ravvicinato. La possibile lontananza dalla Chiesa non si determina necessariamente con una distanza fisica o relazionale. Si possono immaginare infatti possibilità di incontro di persone lontane a “distanze concentriche”: a partire dai propri familiari, ai propri amici, conoscenti e vicini di casa, colleghi di lavoro, membri di associazioni ricreative, culturali, sportive, genitori del catechismo fino a spingersi a persone che si trovano ai margini della società, come carcerati, migranti, poveri. I promotori di questi incontri possono essere tutti i laici che hanno già iniziato e sperimentato il Cammino sinodale. OBIETTIVO SPECIFICO Far emergere l’esperienza di Chiesa vissuta da chi ne è lontano/esterno. È importante non enfatizzare l’opinione (cioè “cosa pensi?”) ma il vissuto (cioè “qual è la tua esperienza?”), stimolando l’introspezione di chi parla. L’esperienza riguarda sia il vissuto diretto, sia la comprensione del linguaggio utilizzato dalla Chiesa. TRACCIA PER LA CONVERSAZIONE La traccia ha il solo scopo di attivare il dialogo ponendo domande semplici ed aperte. Tutti i materiali raccolti possono essere inviati al seguente indirizzo: camminosinodaleanagni.alatri@gmail.com
Sito diocesano per il sinodo: https://camminosinodaleanagnialatri.blogspot.com/
SCHEDA per l’ascolto:
“Il cantiere della strada e del villaggio”
Ascoltare significa disponibilità, docilità, tempo dedicato al dialogo. Oggi siamo travolti dalle parole e dalla fretta di dover sempre dire e fare qualcosa, anzi quante volte due persone stanno parlando e una non aspetta che l’altra finisca il pensiero, la taglia a metà cammino, risponde... Ma se non la si lascia parlare, non c’è ascolto. Quanta fatica si fa ad ascoltarsi! Ascoltarsi fino alla fine, lasciare che l’altro si esprima, ascoltarsi in famiglia, ascoltarsi a scuola, ascoltarsi al lavoro, e persino nella Chiesa! Ma anzitutto occorre ascoltare Il Signore. Lui è la Parola del Padre e il cristiano è figlio dell’ascolto, chiamato a vivere con la Parola di Dio a portata di mano.
“Chiediamo allo Spirito Santo di agire in noi perché, sia personalmente che comunitariamente, possiamo acquisire l'habitus mentale del discernimento. Chiediamogli di saper vedere l'unità della storia della salvezza attraverso i segni del passaggio di Dio in questo nostro tempo e sui volti di chi ci è accanto, perché impariamo che il tempo e i volti umani sono messaggeri del Dio vivente” ( papa Francesco)
INVOCAZIONE ALLO SPIRITO SANTO
Siamo davanti a Te, Spirito Santo, mentre ci riuniamo nel Tuo nome.
Con Te solo a guidarci, vieni e prendi casa nei nostri cuori; insegnaci la via da seguire e come dobbiamo percorrerla.
Siamo deboli e peccatori, non lasciare che promuoviamo il disordine.
Non lasciare che l’ignoranza ci porti sulla strada sbagliata né che la parzialità influenzi le nostre azioni.
Fa’ che troviamo in Te la nostra unità affinché possiamo camminare insieme verso la vita eterna e non ci allontaniamo dalla via della verità e da ciò che è giusto.
Tutto questo chiediamo a te, che sei all’opera in ogni luogo e in ogni tempo, nella comunione del Padre e del Figlio, nei secoli dei secoli.
Amen
Ascolto e ospitalità ci rinviano ad un passo celebre del Vangelo di Luca, icona biblica del Cammino sinodale.
“Mentre erano in cammino, entrò in un villaggio e una donna, di nome Marta, lo ospitò.” (Lc 1,38). Usciamo perché seguiamo Gesù che cammina, non resta fermo, entra nelle case, le visita, si ferma a mangiare, le rende sua casa con la sua presenza. Usciamo per entrare con Gesù nelle case e nei cuori delle persone. Il maestro non ha paura di sporcarsi, di compromettere la sua immagine. Non resta lontano, ma si fa prossimo. Crea relazione. Non guarda la pagliuzza, ma la persona. Non è complice ma nemmeno giudice. Non teme che una peccatrice si avvicini a Lui e la circondi davanti a tutti di affetto e di aperta richiesta di misericordia. Non ha paura perché ama. Non giudica perché venuto a salvare, non a condannare. Per i farisei di ogni tempo questo è ambiguo tanto che lo accusano di tradire la legge, di non essere chiaro. Per Gesù è il Vangelo che libera dal peccato, che accende la speranza e salva accogliendo la fede che muove i cuori. Gesù visita tutti e senza condizioni previe, non solo le case di quelli che lo conoscono già, che sono stati vagliati e messi alla prova, le cui intenzioni sono rassicuranti. Non mette così in discussione la verità ma è la verità, la via, la vita proprio perché si avvicina e ama. Non asseconda il peccato con la sua misericordia, ma libera dalla condanna. Gesù cambia la vita di chi lo accoglie, come Zaccheo, che vede entrare la salvezza nella sua casa. Noi vogliamo seguire Gesù e ascoltare il suo invito a lavorare nella grande messe del mondo, andando fino agli estremi confini, cioè senza confini, ovunque. Come conosceranno Cristo se noi non lo comunichiamo? *Entrato in Gerico, Gesù attraversava la città. *Ed ecco un uomo, chiamato Zaccheo, che era sovrintendente degli esattori del fisco e ricco, *cercava di vedere chi era Gesù, ma non ci riusciva a causa della folla perché era piccolo di statura. *Corse dunque avanti e per poterlo vedere salì sopra un sicomoro, perché doveva passare di là. *Quando Gesù arrivò sul posto, alzò lo sguardo, e gli disse: Zaccheo, presto, vieni giù perché oggi debbo fermarmi a casa tua. *Egli discese in fretta e lo accolse con gioia in casa. *E tutti, vedendo ciò, incominciarono a mormorare dicendo: E’ andato ad alloggiare in casa di un peccatore. *Ma Zaccheo, fattosi avanti, disse al Signore: Ecco, Signore, la metà dei miei beni la dò ai poveri, e a quelli che ho frodato restituisco il quadruplo. *Disse allora Gesù a lui: Oggi in questa casa è entrata la salvezza, perché anche lui è figlio di Abramo. *Il Figlio dell’uomo infatti è venuto a cercare e a salvare ciò che era perduto”. (Luca19,1-10)
Prova a ricordare le tue esperienze attuali e/o passate nella Chiesa Cattolica. Se sei di un’altra religione, o se non hai mai avuto alcuna esperienza in prima persona, prova a ricordare se non ti sei mai interfacciato con persone che frequentano abitualmente la Chiesa. • Quali sensazioni, emozioni, reazioni suscitano in te questi ricordi? (N.B.: Cerca di non farti influenzare dall’esterno, dal “sentito dire”, ma basati sulle tue esperienze). • Qual è la tua percezione della Chiesa (parrocchia, vescovi, Papa)? • Quando la Chiesa parla (sacerdoti, celebrazioni, discorsi del Papa…) ciò che viene detto è sempre comprensibile? E soprattutto riguarda e/o aiuta in qualche modo la tua vita?
Preghiera finale
“Spirito di Dio, che all’inizio della creazione ti libravi sugli abissi dell’universo, scendi ancora sulla terra, permea tutte le cose, e possiedine il cuore. Restituiscici alla gioia dei primordi. Riversati senza misura su tutte le nostre afflizioni.
Librati ancora sul nostro vecchio mondo in pericolo.
E il deserto, finalmente, ridiventerà giardino, e nel giardino
fiorirà l’albero della giustizia, e frutto della giustizia sarà la pace.
Spirito Santo, che riempivi di luce i profeti e accendevi parole di fuoco sulla
loro bocca, torna a parlarci con accenti di speranza.
Frantuma la corazza della nostra assuefazione. Scuotici dall’omertà. Liberaci dalla tristezza di non saperci più indignare per i soprusi.
Spirito del Risorto, ridestaci all’antico mandato dei profeti.
Introduci nelle nostre vene il rigetto per ogni compromesso.
Trattienici dalle ambiguità.
Poni il tuo marchio e il tuo sigillo sulle nostre testimonianze.
E facci aborrire le parole, quando esse non trovano puntuale verifica nei fatti. Spalanca i cancelletti dei nostri cenacoli.
Aiutaci a vedere i riverberi delle tue fiamme nei processi di purificazione che avvengono in tutti gli angoli della terra e in ogni uomo e donna di buona volontà facci scorgere le orme del tuo passaggio.
Spirito di Dio, fa della tua Chiesa un roveto che arde di amore per gli ultimi. Alimentane il fuoco col tuo olio. Dona alla tua Chiesa tenerezza e coraggio. Lacrime e sorrisi. Rendila spiaggia dolcissima per chi è solo e triste e povero. Ungi teneramente le membra di questa Chiesa, sposa di
Cristo con le fragranze del tuo profumo e con l’olio di letizia.
E poi introducila all’incontro con Lui, il Crocifisso Risorto.”
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