I FRUTTI DEL 2021-2022
Uno sguardo al primo anno
Prestare orecchio a “ciò che lo Spirito dice alle Chiese” (cf. Ap 2-3) è stato il principio che ha guidato e orientato il Cammino sinodale sin dall’inizio. Nel settembre 2021, infatti, a seguito delle prime riflessioni del Gruppo di coordinamento, il Consiglio Episcopale Permanente così ha prospettato il primo anno della fase narrativa del Cammino, inserendolo nel tracciato del Sinodo universale (Per una Chiesa sinodale: comunione, partecipazione e missione):
Il biennio iniziale (2021-2023) sarà completamente dedicato alla consultazione di tutti coloro che vorranno partecipare: alle celebrazioni, alla preghiera, ai dialoghi, ai confronti, agli scambi di esperienze e ai dibattiti. Più che attendersi ricette efficaci o miracoli dal documento sinodale finale, che pure si auspica concreto e coraggioso, siamo certi che sarà questo stesso percorso di ascolto del Signore e dei fratelli a farci sperimentare la bellezza dell’incontro e del cammino, la bellezza della Chiesa (...). Nel primo anno (2021-22) vivremo un confronto a tutto campo sulla Chiesa, percorrendo le tracce proposte dal Sinodo dei Vescovi; nel secondo anno (2022-23), come già chiese il Papa a Firenze, ci concentreremo sulle priorità pastorali che saranno emerse dalla consultazione generale come quelle più urgenti per le Chiese in Italia. Prima ancora dei documenti, sarà questa stessa esperienza di “cammino” a farci crescere nella “sinodalità”, a farci vivere cioè una forma più bella e autentica di Chiesa.
L’anno pastorale 2021-2022 ha visto l’apertura del Cammino sinodale in tutte le diocesi italiane (17 ottobre 2021). Non sono mancate incertezze e perplessità a rallentare il percorso; nel cuore dell’inverno si è riacutizzata la pandemia con il suo carico di lutti, sofferenze e disagi; alla fine di febbraio è scoppiata la guerra in Europa, riaccendendo ferite, paure e risentimenti.
In mezzo a queste crisi, che reclamano un contributo al dialogo, alla pace e alla fraternità, il popolo di Dio si è messo in cammino. Si sono formati circa 50.000 gruppi sinodali, con i loro facilitatori, per una partecipazione complessiva di mezzo milione di persone. Più di 400 referenti diocesani hanno coordinato il lavoro, insieme alle loro équipe, sostenendo iniziative, producendo sussidi e raccogliendo narrazioni. Si è creata una rete di corresponsabili che è un primo frutto, inatteso, del Cammino e una risorsa preziosa per la sua prosecuzione. Mentre esprimiamo gratitudine al Signore per la generosità di quanti si sono resi disponibili, ci impegniamo a sostenerli anche nel secondo anno.
Ciascuna diocesi ha trasmesso alla Segreteria Generale della CEI una sintesi di una decina di pagine. I referenti diocesani si sono incontrati alcune volte online e due volte in presenza a Roma: dal 18 al 19 marzo e dal 13 al 15 maggio. Quest’ultimo appuntamento residenziale, con la partecipazione dei Vescovi rappresentanti delle Conferenze Episcopali Regionali, ha permesso di stendere una prima sintesi nazionale, detta “Testo di servizio”, articolata intorno a “dieci nuclei”; successivamente, durante la 76ª Assemblea Generale della CEI (23-27 maggio), alla quale hanno preso parte, nelle giornate del 24 e 25 maggio, 32 referenti diocesani, cioè due per ogni Regione ecclesiastica, si è ulteriormente riflettuto, in modo sinodale, arrivando a definire alcune priorità sulle quali concentrare il secondo anno di ascolto.
Quali le consegne di questo primo anno? Dalle sintesi diocesane, che andranno valorizzate nelle rispettive Chiese locali, ne emergono alcune: crescere nello stile sinodale e nella cura delle relazioni; approfondire e integrare il metodo della conversazione spirituale; continuare l’ascolto anche rispetto ai “mondi” meno coinvolti nel primo anno; promuovere la corresponsabilità di tutti i battezzati; snellire le strutture per un annuncio più efficace del Vangelo.
TRATTO DA: CEI, I CANTIERI DI BETANIA, Prospettive per il secondo anno del Cammino sinodale
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