PER CRESCERE INSIEME
TESTO 1 “Il seme gettato germoglia e cresce” Vangelo (MC 4, 26-34)
In quel tempo, Gesù diceva [alla folla]: «Così è il regno di Dio: come un uomo che getta il
seme sul terreno; dorma o vegli, di notte o di giorno, il seme germoglia e cresce. Come, egli
stesso non lo sa. Il terreno produce spontaneamente prima lo stelo, poi la spiga, poi il chicco
pieno nella spiga; e quando il frutto è maturo, subito egli manda la falce, perché è arrivata la
mietitura.
In famiglia occorre seminare senza pretendere risultati immediati. I figli vanno rispettati nei
tempi di maturazione, mai mostrare imposizioni e atteggiamenti apprensivi. Occorre seminare
instancabilmente i valori cristiani e umani anche quando tutto sembra essere vanificato da
comportamenti inopportuni o poco condivisibili da parte dei figli. La pazienza, il rispetto dei
tempi di ciascuno, l'ascolto incessante dell'altro e l'Amore gratuito può trasformare il cuore
umano.
Il “buon seme” ha in se stesso la forza di portare frutto. Solo chi si lascia abitare dall’amore
di Dio e dalla sua Parola è capace di essere Amore per l'altro.
Per riflettere insieme:
– Come promuovere il dialogo tra le diverse persone e generazioni?
– Come genitori crediamo nella forza della Parola di Dio?
– Facciamo percepire ai nostri figli la convinzione di essere cristiani amati da Gesù?
– Esiste nella nostra casa un angolo in cui da soli o comunitariamente possiamo leggere
e riflettere sulla Parola?
TESTO 2 “Il piccolo seme cresce e diventa grande” Vangelo (MC 4, 30-32)
“A che cosa possiamo paragonare il regno di Dio o con quale parabola possiamo descriverlo?
È come un granello di senape che, quando viene seminato sul terreno, è il più piccolo di tutti
i semi che sono sul terreno; ma, quando viene seminato, cresce e diventa più grande di tutte
le piante dell’orto e fa rami così grandi che gli uccelli del cielo possono fare il nido alla sua
ombra».
Se ripensiamo al giovane ricco della parabola comprendiamo che egli non segue Gesù perché
non se la sente di lasciare i propri agi, le proprie abitudini... del resto assomiglia in tutto a
tanti giovani (l'aperitivo, la colazione al bar, le uscite serali, la settimana bianca, gli sballi del
sabato sera...) Non conoscono la forza delle “piccole cose”, non comprendono che la gioia e
il divertimento si può provare anche stando insieme o spendendo tempo per gli altri,
soprattutto per chi ha bisogno di cura e attenzione. Il seme di senape minuscolo se coltivato
con amore, cresce e diventa più grande di tutte le piante. Nelle nostre famiglie tutto è scontato
anche l'amore per cui si fa poco per meritarlo.
L'amore è attenzione verso l'altro, il buongiorno scambiato al mattino, la carezza e l'abbraccio,
le parole della cortesia pronunciate per ringraziarsi, lo stupore e la meraviglia di fronte a fatti
belli e inaspettati. Ritorniamo a donarci amore, attenzione e rispetto nel quotidiano nella noia
della ferialità; cominciamo a pregare insieme, ad ascoltare i nostri figli (ne hanno più bisogno
di noi!), e saremo veri testimoni del Risorto. La dinamica delle piccole cose è il cardine della
vita familiare. L’amore è fatto di gesti che possono sembrare insignificanti ma che sono il
segno distintivo del cristiano che ama come ama Gesù.
Per riflettere insieme
– Crediamo davvero come famiglia alla “dinamica delle piccole cose?”
– Sappiamo cogliere nei piccoli gesti, le attenzioni, l'amore che l'altro/a mostra nei
nostri confronti?
– Nel gratuito riusciamo a scoprire la grandezza del dono?
– L'amore è attenzione verso l'altro, cura dell’altro, è rispetto, è ascolto, è condivisione,
come riusciamo ad incarnarlo nella quotidianità?
Per un “camminare insieme” alle famiglie:
1. Discernere come lo Spirito chiami le famiglie, e non solo i singoli, ad essere veicolo di
fraternità nel cammino sinodale.
2. Vivere un processo ecclesiale partecipato e inclusivo, che offra agli sposi e alle famiglie
l’opportunità di esprimersi e di essere ascoltate.
3. Riconoscere e valorizzare nell’azione pastorale la ricchezza e varietà dei doni delle
famiglie, per il bene della comunità.
4. Sperimentare modi partecipativi per le famiglie di farsi presenti ed esercitare la loro
responsabilità ecclesiale, provando a convertire pregiudizi e prassi inefficaci in modalità
nuove, che prendano avvio anche dalle proposte delle famiglie.
5. Come possiamo considerare la casa come luogo di incontro e condivisione del nostro
essere cristiani?
6. Come aprire la famiglia all’altro, soprattutto a chi vive nel bisogno?
7.Rigenerare le relazioni tra famiglie con l’amicizia e la condivisione, senza escludere
nessuno.
8.Ripensare i percorsi di preparazione al matrimonio. Pendersi cura delle giovani
famiglie in maniera permanente con appropriati percorsi post-matrimoniali.
9.Alla luce delle tante famiglie ferite da divorzi e separazioni, con o senza figli, come
prendersene cura? Come non farle sentire escluse?
Tutti i materiali raccolti possono essere inviati al seguente indirizzo:
camminosinodaleanagni.alatri@gmail.com
Sito diocesano per il sinodo:
https://camminosinodaleanagnialatri.blogspot.com/
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